Continua lo scontro tra il governo italiano e la Ong Humanity 1 per lo sbarco dei migranti nel porto di Catania. Il capitano della nave dichiara di non muoversi dal porto.
Intervistato dal Corriere della Sera, Joachim Ebeling, il capitano della nave Ong Humanity 1 ha dichiarato di restare fermo al porto di Catania per non violare il diritto internazionale. “Ci sono due tipi di marinai: quelli che hanno paura del mare, e quelli che hanno il terrore del porto. Io appartengo alla seconda categoria, ma per questa volta farò un’eccezione. E da questo molo non mi muoverò». Il governo italiano invece vuole che la nave abbandoni il porto.
“Resto qui immobile”, non c’è alternativa possibile per il capitano che resta ancorato al porto catanese disobbedendo agli ordini di Roma per rispettare gli obblighi internazionali. Il capitano racconta che il momento più difficile è stato «Quando ho dovuto spiegare ai 35 rimasti a bordo che per loro non c’era via libera. Non riuscivo a trovare le parole».
Le critiche al governo per aver respinto 35 migranti
La Ong tedesca ha fatto sapere che “Respingere le 35 persone a bordo di Humanity 1 in cerca di protezione dalle acque territoriali è una forma di respingimento collettivo e quindi illegale”. Dopo l’ispezione sanitaria per individuare fragili, donne e bambini da parte delle autorità italiane, sono rimasti a bordo 35 migranti. Nel porto di Catania ieri sono sbarcate 145 persone delle 179 che erano a bordo. Di questi sono 100 i minori non accompagnati.
“Siamo saliti sulla Humanity 1, in porto sta attraccando la Geo Barents. Il Governo ha già violato diritti e umanità con la selezione arbitraria dei naufraghi. A bordo stanno bene ma c’è comprensibile tensione. Restano 35 richiedenti asilo, hanno diritto a scendere”. Ha dichiarato il vicesegretario del Pd, Peppe Provenzano. Mentre esulta il premier ungherese Viktor Orbàn: “Finalmente! Dobbiamo un grande ringraziamento a Giorgia Meloni e al nuovo governo italiano per aver protetto i confini dell’Europa. Grazie Giorgia”.